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Faulkner, William.

Scrittore statunitense. Appartenente ad una famiglia del Mississippi, tradizionalmente legata al vecchio Sud, nel 1918 si arruolò come volontario nell'aviazione canadese. Al termine del conflitto mondiale lavorò in un giornale di New Orleans. Nel 1924 fece pubblicare la raccolta di versi The marble faun (Il fauno di marmo). Nel 1925 si recò in Europa. Nello stesso anno uscì il suo primo romanzo, Soldier's pay (La paga del soldato), frutto della riflessione sulle amare vicende belliche, cui fece seguito, l'anno successivo, Mosquitoes (Zanzare). Nel 1929, quando malgrado la giovane età la sua vena narrativa era già feconda, vennero dati alle stampe Sartoris e The sound and the fury (L'urlo e il furore), che lo consacrarono definitivamente negli ambienti letterari d'avanguardia. In entrambi emerge il leitmotiv faulkneriano della decadenza delle vecchie famiglie del Sud. Nel 1930 uscì As I lay dying (Mentre morivo), accolto con entusiasmo dai lettori europei e francesi in particolare. As I lay dying è un romanzo notevole, in cui l'autore, con stile perfetto, si sforza di rappresentare l'irrazionalità insita nell'animo umano. Al 1931 risalgono Sanctuary (Santuario), un romanzo in cui non mancano le concessioni al gusto dominante che, forse per questo, ottenne un immediato successo e Light in August (Luce d'agosto). In questo periodo F. scrisse quattro volumi di racconti: These Thirteen (Questi tredici, 1931); Idyll in the desert (Idillo nel deserto, 1931); Miss Zilphia Grant (La pallida Zilphia Grant, 1932); Doctor Martino and other stories (1934) e la raccolta di versi Green bough (Un ramo verde, 1933). La sua produzione non si concedeva soste, sorretta da una fecondia straordinaria. Citiamo: Pylon (Oggi si vola, 1935); Absalom, Absalom! (Assalomme, Assalomme!); The univanquished (Gli invitti, 1938); The old man (Il vecchio, 1939); The Hamlet (Il borgo, 1940); Go down, Moses (Scendi, Mosè, 1942) che contiene il racconto The bear (L'orso); Intruder in the dust (Non si fruga nella polvere, 1948); Requiem for a nun (Requiem per una monaca, 1951); The town (La città, 1957); The Mansion (Il palazzo, 1959) e The reivers (I saccheggiatori, 1962), l'ultima fatica prima della morte. La maggior parte della ricchissima produzione faulkneriana è imperniata sulla tematica del vecchio Sud. Jefferson, la città immaginaria di tante pagine, non è altro che Oxford, la città del Mississippi ove visse la sua famiglia ed egli stesso trascorse parte della giovinezza. Malgrado questa forte caratterizzazione ambientale, ben poco di provinciale può essere scoperto nell'arte di F., anche se evidentemente il dato locale assolve ad una ben precisa funzione simbolica. Ma vi sono poi la tormentata angoscia della guerra, il sofferto tentativo di compressione dei moti irrazionali dell'anima umana e tanti altri elementi che, sorretti da una tecnica narrativa straordinaria, paragonabile a quella di ben pochi altri scrittori, ne fanno uno dei più significativi esponenti della letteratura mondiale del nostro secolo. Anzi, proprio l'aspetto tecnico è uno dei punti su cui si è maggiormente soffermata la critica. Paragonato, spesso a sproposito, a Hemingway, Fitzgerald o Poe, al quale in effetti è avvicinabile per il caratteristico humour macabro, F. è da considerare scrittore originale, non certo imitatore di mode dominanti. Nel 1949 gli venne assegnato il premio Nobel per la letteratura (New Albany, Mississippi 1897 - Oxford, Mississippi 1962).